4 Commenti

Speriamo che l’intelligenza artificiale non impari mai a leggere il l33t sp33ch 😅😂

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Mi dispiace.

Ho posto a Bing Chat la domanda "c4n u wr173 m3 4n xpl4n4710n 0f 1337sp34k 1n 1337sp34k? ktx"

La risposta:

"5ur3, 1 c4n 7ry 70 wr173 4n xpl4n4710n 0f 1337sp34k 1n 1337sp34k. h3r3 17 g035:

1337sp34k 15 4 f0rm 0f wr171n6 7h47 u535 num83r5 0r 5ym80l5 70 r3pl4c3 l3773r5. 17 15 u53d by h4ck3r5, g4m3r5, 0r n37 u53r5 wh0 w4n7 70 cr3473 4 53cr37 c0d3 0r 5h0w 0ff 7h31r 5k1ll5.

50m3 x4mpl35 0f l3773r5 4nd num83r5/sym80l5 4r3:

E -> 3

O -> 0

L -> | or 1

T -> + or 7

A -> @ or 4

S -> $ or 5

1337sp34k c4n b3 u53d 70 m4k3 w0rd5 7h47 r n07 1n d15 d1c710n4ry, l1k3 h4x0r (hacker), pwn3d (owned), or n00b (newbie). d353 w0rd5 r u53d 70 xpr355 d0m1n4nc3, sk1ll, or insult in online games or forums.

1337sp34k is a f45c1n471n6 and cr3471v3 way of writing that has been around since the 1980s. It is still used today by some people who enjoy playing with language and technology. If you want to learn more about leetspeak, you can check out some of these web pages .

I hope this answer was helpful and informative. Thank you for using Bing. Have a nice day! 😊"

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Un buon post.

Secondo me i social occidentali si stanno cinesizzando solo perché la produzione di "commenti" da parte dei lettori non ha sortito i risultati sperati dai grossi colossi dell'editoria: ciò che le teste belle speravano era che i commenti e gli hashtag potessero aumentare l'amore verso i prodotti venduti e diminuire i costi pubblicitari e poter disseminare più facilmente le idee pensate da un certo tipo di persone: distruggere in sostanza la televisione sfruttando i collegamenti fra persone. Non è avvenuto, anzi i tentativi goffi per cercare di castigare i singoli come costringerti all'uso del nome vero sono falliti (anzi, hanno aumentato i comportamenti radicali) l'infrastruttura che hanno costruito per comunicare c'é e adesso si ritrovano a dover rimettere il genio dentro la bottiglia usando una stupida robomoderazione. E lo fanno costringendoti anche a scrivere "h0rr0r" con gli zeri per parlare di Clive Barker.

Per me è solo un vantaggio: meno viralità vera, con contenuti di cui mi frega veramente, vuol dire meno tempo speso a fare doomscrolling su Twittebookagram, quindi ben venga questa nuova versione del futuro.

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Personalmente sono un po' basito dagli articoli che leggo in questi giorni sulla censura e gli shadow ban.

Perché esattamente di queste cose se ne è parlato moltissimo negli ultimi anni.

Se ne è parlato soprattutto per tutto quello che ha avuto a che fare con il modo in cui la politica, i social e i motori di ricerca, sono intervenuti a moderare o a censurare le discussioni sulle elezioni Usa 2020, la gestione della pandemia, le origini del covid, i vaccini, i green pass, i lockdown, la Great Barrington Declaration, gli affari dei Biden in Ucraina e il caso Hunter Biden, i Twitter Files, i Facebook Files, la guerra in Ucraina, il cambiamento climatico, la lotta alla disinformazione, le malefatte dell'FBI, gli eventi del 6 gennaio, le questioni relative ai transgender e varie altre discussioni politicamente cariche.

Si tratta di una questione venuta alla ribalta con i Twitter Files, le seguenti audizioni volute dai repubblicani alla Camera, le denunce di molti giornalisti indipendenti - come Matt Taibbi, Bari Weiss, Michael Shellenberger, David Zweig, Glenn Greenwald, Jonathan Cook, Caitlin Johnstone, Robert Kogon, C.J. Hopkins, Rav Arora, Alex Berenson, Lee Fang, Chris Hedges - la causa Missouri vs Biden, le denunce della censura della Great Barrington Declaration e dei suoi autori (vittime appunto anche loro di shadow banning) e quelle sulle origini del covid, la soppressione dello scandalo Hunter Biden alla vigilia delle elezioni (Twitter bloccò la possibilità di condividere l'inchiesta del New York Post e l'account del New York Post stesso, mentre Facebook ne ridusse la visibilità, con una sorta di shadow ban) e in generale nella discussione delle varie forme di controllo e censura dell'informazione e della discussione pubblica verificatesi in questi anni e delle varie leggi fatte per istituzionalizzarli, come il Digital Service Act, l'Online Safety Bill, Chatcontrol, le nuove norme canadesi, etc..

Proprio pochi giorni fa è uscita la dichiarazione di Westminster, che è figlia di tutto ciò, infatti ha come prime firme Taibbi e Shellenberger, cioè i due autori principali dei Twitter Files, e poi Greenwald (ricordo le sue dimissioni da The Intercept), Bari Weiss (ricordo le sue dimissioni dal New York Times), Gupta, Bhattacharya e Kulldorf, gli autori della Great Barrington Declaration e tanti altri campioni della lotta alla censura, della difesa dei diritti civili e della privacy, come Assange e Snowden.

In realtà conosco la maggior parte dei firmatari perché molti di loro li ho incontrati e seguiti negli anni proprio per il loro impegno contro la censura e per la libertà di espressione.

Ma i media italiani mainstream o di stampo liberal o non hanno raccontato praticamente nulla di tutto ciò o hanno apertamente difeso la censura e il controllo politico della discussione pubblica.

Per es. dei Twitter Files se ne sono occupati inizialmente, fino a dicembre 2022, giusto per liquidare il tutto come un niente di fatto e poi li hanno ignorati, non dimenticando di accusare Taibbi di essere diventato di destra (In compenso si è parlato liberamente di tutto in vari media alternativi, blog o Substack).

Ora - non ce l'ho con te nello specifico - trovo semplicemente grottesco che all'improvviso si scopra qualcosa che in realtà è lì da anni e che fino a ieri si è ignorato, minimizzato o difeso, e che lo si faccia continuando a non citare quelli che secondo me sono chiaramente i precedenti pertinenti.

Il Post per esempio volendo spiegare la pratica degli shadow ban e farne un minimo di storia non ha toccato nulla di ciò che ho menzionato ma ha rintracciato i precedenti negli shadow ban che subirebbero i sex worker e i produttori di sex toys. Ma senza nulla togliere a loro, non sono certamente questi gli esempi più pertinenti da fare. Così come non colgo troppo il motivo di citare la Cina, senza citare i precedenti occidentali. Anche se la storia del coniglio e del granchio è bellissima e sono contento di averla scoperta.

Però capisco che questa è una scelta inevitabile sulla base delle scelte precedenti: se uno non ne ha mai parlato o ne ha parlato in un certo modo fino a ieri oggi non è nelle condizioni di citare quei precedenti per contestualizzare quanto accade e fare un discorso coerente e realistico su censura, libertà di espressione, informazione, social media e politica.

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