Ho lavorato per anni a Google News, occupandomi anche di sostenibilità del giornalismo. Sono d’accordo: un “Netflix/Spotify delle notizie” non funzionerà mai. Il parallelo però secondo me non è tra testata giornalistica e casa discografica, ma tra testata giornalistica e artista, e la differenza fondamentale sta nel tipo di unità di contenuto che producono. Mi spiego: in teoria il rapporto di fiducia che costruisci con un giornale (Repubblica) è simile al rapporto di fiducia che hai con un’artista (Beyoncé). Ma l’unità di contenuto che produce Beyoncé (es. la canzone “All the single ladies”) ha vita eterna e crea vera e propria emozione nel consumatore; l’unità di contenuto che produce Repubblica (il singolo articolo), no, salvo rarissime eccezioni. L’articolo è nella stragrande maggioranza dei casi un’esperienza usa e getta, la canzone no. E la stessa cosa vale per i film. Quindi su iTunes sei disposto a spendere 99 centesimi per qualcosa che ti rimane, su Netflix ad abbonarti per avere una collezione di film come erano i vhs o i dvd di una volta. I giornali di carta invece li buttavamo via. Secondo me è per questo che un business model del tipo iTunes o Netflix non funziona, infatti Apple News (paghi un abbonamento mensile e hai accesso illimitato a una libreria di quotidiani e riviste) sembra più una bella operazione di marketing che una vera e propria fonte di reddito per le testate che vi partecipano.
Ho lavorato per anni a Google News, occupandomi anche di sostenibilità del giornalismo. Sono d’accordo: un “Netflix/Spotify delle notizie” non funzionerà mai. Il parallelo però secondo me non è tra testata giornalistica e casa discografica, ma tra testata giornalistica e artista, e la differenza fondamentale sta nel tipo di unità di contenuto che producono. Mi spiego: in teoria il rapporto di fiducia che costruisci con un giornale (Repubblica) è simile al rapporto di fiducia che hai con un’artista (Beyoncé). Ma l’unità di contenuto che produce Beyoncé (es. la canzone “All the single ladies”) ha vita eterna e crea vera e propria emozione nel consumatore; l’unità di contenuto che produce Repubblica (il singolo articolo), no, salvo rarissime eccezioni. L’articolo è nella stragrande maggioranza dei casi un’esperienza usa e getta, la canzone no. E la stessa cosa vale per i film. Quindi su iTunes sei disposto a spendere 99 centesimi per qualcosa che ti rimane, su Netflix ad abbonarti per avere una collezione di film come erano i vhs o i dvd di una volta. I giornali di carta invece li buttavamo via. Secondo me è per questo che un business model del tipo iTunes o Netflix non funziona, infatti Apple News (paghi un abbonamento mensile e hai accesso illimitato a una libreria di quotidiani e riviste) sembra più una bella operazione di marketing che una vera e propria fonte di reddito per le testate che vi partecipano.