Ciao, finalmente ti rivedo!
Ma prima di cominciare, ecco due appuntamenti che potrebbero interessarti.
Il primo è la nuova edizione di DIG Festival, ricco appuntamento su giornalismo e contemporaneità che si terrà a Modena dal 21 al 24 settembre. In fondo alla newsletter trovi più informazioni, e qui invece puoi vedere il programma, in larga parte gratuito.
E poi questo weekend, a Milano, torna “Celebrità di Internet e studiosi di meme”, la serata più online tra quelle offline, stavolta in versione unplugged. I biglietti rimasti sono pochi, ma ne trovi ancora su DICE.
Intanto, grazie a wethod per avere sponsorizzato questo numero di Ellissi.
Buona lettura,
Valerio
Caramelle gusto niente
Mangeresti una caramella che non ha alcun sapore?
Se lo sono chiesti quelli dell’azienda nipponica Kanro, creatori di Aji no Shinai? Ame (Flavorless? Candy), una caramella nata con un obiettivo preciso: quello, appunto, di «non sapere di nulla».
Composta da due soli ingredienti - polidestrosio e eritritolo - la flavorless candy è stata messa in vendita per qualche mese sugli scaffali di Lawson, una catena di minimarket del Giappone.
Nonostante la sua proverbiale insipidità, la caramella ha fatto molto parlare di sé.
I suoi ideatori avevano anche aggiunto un punto di domanda nel nome - «senza sapore?» - per stimolare i curiosi, ma anche per aprire il dibattito tra gli assaggiatori.
Chi l’ha provata, come i giornalisti del sito d’informazione giapponese SoraNews24, ha confermato che Aji no Shinai? Ame non sa effettivamente di nulla.
O quasi.
Qualcuno, addentandola, ha descritto una sensazione simile a quella di «masticare del ghiaccio», ma «non freddo».
C’è anche però chi ne ha paragonato il gusto (?) a quello di una bibita energetica annacquata, o che ha percepito il «sentore dolciastro lasciato sulla lingua da un boccone di riso bianco».
Per la Kanro, tuttavia, la caramella era qualcosa in più di un semplice esperimento gustativo di massa.
L’idea di lanciare un prodotto “senza sapore” era nata infatti negli uffici dell’azienda nel 2021, in piena pandemia, quando le persone erano costrette a indossare mascherine protettive per tutto il giorno.
Una flavorless candy, si pensò, avrebbe avuto la capacità di inumidire le bocche arse dal mancato ricircolo d’aria, senza però costringere le persone a ingerire grandi quantità di zuccheri o coloranti.
Il prototipo della caramella era poi stato testato su un campione di potenziali clienti, dando risultati eccezionali.
Ad apprezzarla particolarmente erano stati gli adolescenti, le giovani donne e quelle incinte, che nella masticazione trovavano un efficace antidoto alle nausee mattutine.
Ciò nonostante, dopo un periodo di prova durato qualche mese, la Kanro ha deciso di interromperne la produzione.
Ora la caramella non è più sul mercato, e non si sa se e quando ritornerà.
Tuttavia, le domande filosofiche poste da Aji no Shinai? Ame restano aperte.
Esiste qualcosa che sia, veramente, flavorless?
Ciò che è senza sapore è davvero inutile come spesso ci sembra?
E soprattutto: il “nulla” può servire a qualcosa?
Caramelle bianche, schermi neri
Su YouTube spopola un video che mostra uno schermo nero per 24 ore.
Ha 44 milioni di visualizzazioni.
E non è un caso isolato: ci sono decine di contenuti simili, come «10 hours of nothing», «a red screen for 24 hours!» o la versione “colossal” del black screen da 100 ore.
Pur mostrando il “nulla”, questi video sono stati visti milioni di volte. Ma perché?
Su The Verge, il giornalista David Pierce ha provato a trovare una spiegazione razionale al fenomeno:
«Ogni spettatore sembra utilizzarli a modo proprio. Spesso, semplicemente, questi video sono un modo facile per mantenere acceso un dispositivo».
Il proprietario del canale, un ventenne che si auto-definisce «Black Screen Guy» e i cui contenuti principali sono, appunto, lunghi stream di schermi neri, ha anche altre idee.
Secondo lui, lo schermo nero può essere utile per evitare che un computer si “slogghi”, costringendoci a dover immettere nuovamente una password di accesso (che magari non possediamo).
Oppure può servire per tenere traccia del tempo che passa mentre si lavora; o ancora, per pulire lo schermo senza dover spegnere il device.
Cercare il nulla su Internet
Forse, però, il vero scopo degli schermi neri è quello di aiutarci a ragionare per “negazione”: ovvero sul content che consumiamo online e sulle sensazioni che le piattaforme cercano di stimolare continuamente in noi.
Come avviene quando scrolliamo i feed For You delle app, dove ogni “caramella” (story, video o reel che sia) cerca di propinarci un gusto diverso: zuccheroso, salato, acido, amaro, piccante.
Tanti sapori artificiali che ci sfiorano il palato senza soluzione di continuità. Un flusso ininterrotto in cui non sembra esserci spazio per qualcosa che “non sia”.
Ma la sensazione finale, dopo un’ora passata a scrollare, non è forse quella di essere rimasti a bocca asciutta?
E allora, viene da pensare, forse dovremmo cercare più nothingness digitale.
Perché anch’essa, così come le caramelle vendute in Giappone, può avere uno scopo.
Ossia quello di spingerci a meditare sul nostro essere cronicamente online, e su quanto del contenuto che fagocitiamo sia, effettivamente, senza sapore.
«Niente è più reale del nulla», scriveva Samuel Beckett nel suo romanzo Malone Dies.
Forse, su Internet, anche noi somigliamo a tante bocche impegnate ad assaggiare senza sosta “candy gusto niente”.
E qui ti saluto, riproponendoti la domanda iniziale. Mangeresti una caramella che non ha alcun sapore?
Alla prossima Ellissi
Valerio
Partecipa a Supernova Agencies 2023
Ciao, siamo il team di wethod, la web app per la gestione dei progetti pensata per agenzie creative, società di consulenza e studi di progettazione.
Oggi vogliamo invitarti alla seconda edizione del Supernova Agencies. Un evento dedicato al mondo delle digital agency, in cui lasciarsi ispirare dai nostri ospiti d’eccezione e fare networking di persona.
Il Supernova Agencies 2023 si terrà il pomeriggio di mercoledì 27 settembre 2023 nella magica cornice del campus di H-FARM, a Roncade (TV).
Ti abbiamo incuriosito? Scopri tutti i dettagli sull’evento (gratuito) e richiedi l’invito cliccando qui. Non perderti questa opportunità spaziale - i posti sono limitati. Ti aspettiamo!
Nella mia reading list
🟡 Il giornalista più famoso «al mondo» è italiano.
🟡 I podcast stanno aiutando l’Economist, e non poco.
🟡 Come funziona Fandom, il sito numero uno… per le fandom.
🟡 L’influenza dei pomodori marci sul cinema e su Hollywood.
🟡 Su X, alcuni post non sono quello che sembrano.
🟡 Lavoro automatizzato? No. Umani sottopagati!
🟡 Il New York Times potrebbe avere trovato il prossimo Wordle.
Ci vediamo in giro?
⭐️ Dal 21 al 24 settembre, a Modena, ci sarà la prossima edizione di DIG Festival, la manifestazione di cui sono condirettore artistico.
Ci sono talk su giornalismo, tecnologia, lavoro, giustizia, clima; workshop pazzeschi; i migliori documentari e podcast dell’anno; ma anche concerti, feste e mostre.
Qui c’è tutto il programma, quasi interamente gratis. Ti aspetto. Se passi, scrivimi.
⭐️ Questo weekend invece mi trovi al festival di Iconografie, a Milano. Sabato 16 alle 17.30 parteciperò a un incontro sulla “contenutizzazione totale” della rete con Geert Lovink, Priscilla de Pace e Serena Mazzini.
Alle 21, sempre lì, torna invece la meme-standup-internet night più divertente d’Italia (nonché l’unica?): Celebrità di Internet e Studiosi di Meme. Cosa Sanno? Sanno Cose?? Scopriamolo Insieme! in versione unplugged.
I posti sono limitati, e su DICE ci sono ancora un po’ di biglietti. Ci vediamo lì?
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