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5 cose, più una, che mi hanno colpito dal Digital News Report 2023

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5 cose, più una, che mi hanno colpito dal Digital News Report 2023

Tipo: chi è Martin Lewis?

Valerio Bassan
Jun 14, 2023
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5 cose, più una, che mi hanno colpito dal Digital News Report 2023

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Ciao,

Ellissi stavolta esce di mercoledì.

Oggi, infatti, è il giorno in cui il Reuters Institute for the Study of Journalism pubblica il suo Digital News Report 2023, la più importante ricerca sullo stato del giornalismo e dell’informazione a livello globale.

Siccome l’analisi che avevo scritto l’anno scorso vi era piaciuta molto, anche quest’anno ho deciso di riproporvela — in un formato leggermente diverso: con lo sguardo rivolto meno ai “grandi dati” e più ai piccoli aneddoti interessanti nascosti tra le 160 pagine del documento.

Grazie a Will Media e alla sua newsletter, Loop, per avere supportato questa uscita di Ellissi!

Buona lettura,
v.

PS. Se domani o venerdì passi al We Make Future Festival di Rimini fammi un fischio, così ci salutiamo.

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5 cose, più una, che mi hanno colpito dal Digital News Report 2023

Credo di avere già fatto le dovute premesse. E allora partiamo!

1. Le donne, e la Finlandia

Nel report ci sono dati interessanti che riguardano i news avoiders.

Le persone che scelgono di non informarsi - in tutto o in parte - sono soprattutto donne (39% contro 33%).

In Finlandia, paese confinante con la Russia e che in aprile si è unito alla NATO, ben il 75% dei cittadini ha ammesso di evitare gli aggiornamenti sulla guerra in Ucraina.

Del resto, la tossicità del dibattito pubblico e l’ansiogena realtà in cui viviamo sono tra i motivi principali che spingono le persone a ignorare quel che accade nel mondo.

La maggior parte dei news avoiders (53%) cambia canale quando comincia il TG, oppure “salta” i contenuti di informazione mentre scrolla i propri feed social.

Altri, invece, hanno attivato meccanismi di selezione più sofisticati, come lo spegnimento delle notifiche o la scelta di consultare le news soltanto in determinati momenti della giornata.

2. Che cos’è la destra, cos’è la sinistra

Evitare le notizie, sì, ma quali?

A seconda della propria posizione politica, i gusti selettivi cambiano.

Le persone di destra tendono a evitare le notizie che riguardano la giustizia sociale (70%), il cambiamento climatico (64%), la salute e medicina (36%) e la cultura (28%).

Chi sta a sinistra, invece, salta più volentieri le notizie che raccontano crimini e reati (30%), quelle sui temi di economia e finanza (25%) e in generale le notizie classificabili come “divertenti”.

C’è però qualcosa che accomuna tutti quanti: la scarsa voglia di sentire parlare dei politici e della politica (34%).

3. L’Italia non cambia mai, tranne…

Ancora una volta, la voglia degli italiani e delle italiane di informarsi è in leggero declino.

Tra le altre cose che non cambiano mai da queste parti: la televisione, che resta il mezzo di informazione più diffuso, e Facebook, il social network più utilizzato. Anche dei giornalisti continuiamo a fidarci poco.

Ma c’è una sorpresa: quest’anno è calata, e non di poco, la percentuale di persone che si informano online — dal 75% al 70%. La ragione sembra da additare, soprattutto, al minore utilizzo dei social per cercare notizie.

4. L’informazione è inflazionata

Nell’ultimo anno, ben il 23% delle persone ha deciso di rimodulare o eliminare la propria spesa annuale per l’informazione (in USA, addirittura, il 47%).

La ragione è legata principalmente all’aumento del costo della vita, ma anche alla mancanza di tempo e allo scarso valore percepito.

È possibile fargli cambiare idea?

Le persone chiedono soprattutto abbonamenti più flessibili e meno cari (32%), contenuti di maggior valore (22%) o la possibilità di navigare senza pubblicità (13%).

Il 42% afferma, invece, che non pagherebbe MAI E POI MAI per informarsi.

5. Gli algoritmi ci fanno paura

La nostra visione del mondo è sempre più filtrata dagli algoritmi — e questo lo sapevamo.

A molti, però, questa cosa non piace. Quasi metà delle persone intervistate temono che la “iper-personalizzazione” possa danneggiare la loro conoscenza del mondo.

Il 48% degli intervistati teme che gli algoritmi possano fargli “perdere informazioni importanti" (48%) e sottrarli a "punti di vista stimolanti" (46%).

In più, il 65% degli utenti under 35 e il 55% di quelli over 35 dichiara di avere cercato di “hackerare” la selezione delle storie proposte dai social, usando le funzioni di follow e unfollow, oppure silenziando o bloccando determinati temi e profili.

Bonus: Chi è Martin Lewis?

Chiedo scusa agli amici e alle amiche che vivono in UK, per cui questa non sarà una sorpresa; io, però, fino a oggi ignoravo chi fosse Martin Lewis.

Eppure, tra i divulgatori indipendenti che fanno informazione economico-finanziaria, Lewis è una vera e propria star.

Nel Regno Unito, il 77% delle persone intervistate ha ammesso di seguire i consigli finanziari del giornalista, fondatore del sito MoneySavingExpert.com.

Il 51enne, il cui patrimonio è stimato in 123 milioni di sterline, è una celebrità a tutto tondo: la sua faccia viene persino usata all’interno delle pubblicità fake che girano sui social per truffare gli utenti.

***

Eccoci, è tutto.

Ma questa è solo una piccola parte delle informazioni contenute nel Digital News Report 2023, che puoi leggere integralmente qui.

Se lo leggi, fammi sapere quali sono i dati e le storie più interessanti che hai trovato al suo interno.

Alla prossima Ellissi
Valerio

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